Roma, tornano le svastiche al liceo Tasso: muri imbrattati e volantini


Foto Messaggero

Tornano le svastiche sui muri del liceo Tasso. “Stupido compagno”, la scritta accompagnata dal simbolo nazista, e disegnata sul muro esterno con una vernice nera a spray. A notarle, lo scorso 3 aprile, sono stati gli studenti dell’istituto di via Sicilia. Gli stessi ai quali, questa mattina, sono stati dati volantini che riportavano la runa nazista.

VOLANTINI CHOC

Come denuncia l’Anpi, i militanti di Forza Nuova e Lotta Studentesca (la costola giovanile del movimento di Roberto Fiore) hanno distribuito volantini – a firma delle due organizzazioni di estrema destra – che riproducono il simbolo di Terza Posizione (organizzazione terroristica neofascista attiva a Roma alla fine degli anni Settanta). Durante il volantinaggio, i militanti di Lotta Studentesca hanno anche rincorso e colpito con un calcio un ragazzo che aveva rifiutato il loro volantino. “Li ho visti inseguirli fin dentro l’androne della scuola – racconta un testimone oculare – e dargli un calcio forte. Uno di loro aveva al collo una catenina con una svastica”.

NEONAZISTI
“Il ritorno del simbolo della cosiddetta runa Wolfsangel, utilizzato dal gruppo terroristico di estrema destra Terza Posizione, è un atto gravissimo, soprattutto davanti a una scuola, che è luogo di educazione e formazione – dichiara Elena Improta, vice presidente Anpi Roma e Lazio – è come volantinare in pubblico con il simbolo delle Brigate Rosse”. L’Anpi chiede alle “forze politiche e sociali di intervenire” e si mette “a disposizione delle Forze dell’Ordine al fine di arginare questa pericolosa deriva”.

IL PRECEDENTE

Nel maggio dello scorso anno, sui muri del Tasso – alla vigilia di un girotondo organizzato dall’Anpi per ricordare la figura di Falcone e Borsellino – era apparsa la scritta “il quartiere Trieste è fascista” accompagnata da una svastica, oltre ad alcuni insulti contro i partigiani. A luglio, invece, sulle pareti del liceo erano state disegnate tre svastiche e una grande scritta “Hitler”.

 

Fonte: Il Messaggero